Sicuramente non mangiavano dolci e caramelle, né zuccheri raffinati, ma il problema dei denti cariati affliggeva anche i nostri antenati dell’Età della Pietra. La scoperta, appena pubblicata sulla rivista Pnas, è di un gruppo di studiosi del Museo di Storia Naturale di Londra e di varie altre università in Europa e in Marocco. Analizzando i resti dei denti di 52 individui sepolti in una necropoli nel sito archeologico della Grotte des Pigeons, in Marocco, Louise Humphrey e i suoi colleghi, hanno trovato bocche quasi completamente devastate. Più della metà dei denti di questi nostri antenati, vissuti tra circa 14mila e 15mila anni fa, e che si procuravano di che vivere cacciando e raccogliendo piante selvatiche, erano distrutti dalla carie.
Malattia antica
Finora si riteneva che questa malattia della bocca fosse tipicamente moderna, e che i problemi siano sorti una volta che gli uomini sono diventati stanziali e, con l’inizio dell’agricoltura, hanno cominciato a nutrirsi di cibi più ricchi di zuccheri e amidi. Il meccanismo è noto: i batteri normalmente presenti nel cavo orale, nutrendosi di zuccheri introdotti con l’alimentazione, producono residui acidi che attaccano lo smalto dei denti e possono portare alla carie.
Peggioramenti moderni
Si ritiene infatti che le cose siano poi ulteriormente peggiorate nell’ età moderna, con il consumo esteso di zuccheri raffinati. Di recente, ricercatori australiani hanno analizzato campioni di Dna dalla placca batterica calcificata da 7.500 anni fa fino a oggi e visto che la composizione della flora batterica è progressivamente peggiorata.
Con l’avvento dell’agricoltura, e in maniera ancora più marcata dopo l’inizio della rivoluzione industriale, sono diventate predominanti le specie che provocano la carie, in particolare lo Streptococcus mutans, uno dei principali responsabili.
Dolci ghiande
La nuova ricerca smentirebbe almeno in parte questa storia: i cacciatori raccoglitori di quasi 15mila anni fa avevano problemi uguali o peggiori dei nostri. C’è però anche da dire che il loro stile di vita era almeno in parte diverso da quello immaginato. Oltre a cacciare, come hanno scoperto i ricercatori, la popolazione della Grotte des Pigeons raccoglieva e mangiava regolarmente ghiande, pinoli, bacche di ginepro e terebinto, piante ricche di carboidrati e grassi probabilmente messe da parte e usate come cibo tutto l’anno. Per quanto «primitivo» e solo in parte sedentario, questo stile di vita ha compromesso i loro denti. Rimane da vedere se questo stato disastroso della bocca era tipico solo di questa popolazione nord-africana, o se la carie è davvero un fenomeno da Età della Pietra.
Focus.it(I denti di uno scheletro ritrovatoo a Grotte des Pigeons in Marocco mostra i segni della perdita dei denti e altri problemi dentali. Foto cortesia Isabelle De Groote)